Assumiamo il libero arbitrio, ma non intrinseco (che, per inciso, anche accettando il libero arbitrio resta solo un tentativo irrazionale di discolpare un ipotetico dio onnipotente e buono del male degli umani). Dunque, in questa sede, accetto il libero arbitrio: “Il libero arbitrio è un concetto filosofico e teologico secondo il quale ogni persona ha il potere di decidere gli scopi del proprio agire e pensare, tipicamente perseguiti tramite volontà, nel senso che la sua possibilità di scelta ha origine nella persona stessa e non in forze esterne.”
MI STA BENE. Preciso che è solo un concetto filosofico e teologico, ossia non vi sono piene prove della sua esistenza ed in forma pura non esiste con tutta probabilità, per quanto ne sappiamo (e quanto abbiamo raccolto), ma accettiamolo così.
ORA, in questo senso Dio sarebbe colpevole comunque delle azioni degli umani: se egli fosse il creatore del mondo o delle leggi del mondo e dunque, direttamente od indirettamente, degli umani, le scelte degli umani sarebbero degli umani, non di Dio. Ma tali scelte, libere, ossia mosse unicamente dalla volontà umana (stato interno che chiamiamo volontà) sarebbero però mosse quindi dalla loro natura per come essa è! E dunque un individuo virtuoso sarà proteso verso scelte rette. Un individuo non virtuoso, meschino, sarà proteso verso scelte non rette.
Ogni omicidio voluto e desiderato per il solo desiderio di uccidere, ogni stupro, ogni cattiveria mossa al solo desiderio di asservire un piacere sadico o apportare vantaggio a discapito altrui, consapevolemente, ma fregandosene al meglio, sarebbe in ultima analisi colpa di Dio! Dio avrebbe creato gli umani (o la natura che avrebbe prodotto loro) consapevolmente in modo non virtuoso. Ed anche la storia del peccato originale non regge: se fosse stato il peccato originale, ossia il primo errore dell’umano, a renderlo imperfetto, se esso è colpa dell’umano allora è colpa di Dio che l’ha reso proteso all’errore e se non fosse stato invece colpa dell’umano sarebbe stato sbagliato punirlo (tralasciando la storia della punizione di tutto il mondo nei secoli).
L’unico modo per uscirne sarebbe ridefinire in modo metafisico ed intrinseco il libero arbitrio come “il potere di decidere gli scopi del proprio agire e pensare, tipicamente perseguiti tramite volontà, nel senso che la sua possibilità di scelta ha origine nella persona stessa e non in forze NE’ esterne NE interne – in nessun modo dovuto alla sua natura, a lui, MA COMUNQUE ATTRIBUIBILI A LUI.” E penso che non ci voglia un genio della logica per notare che questo tentato escamotage è una contraddizione in essere.