Quante volte si sono sentite in ambito antievoluzionistico queste frasi,
<<L’evoluzionismo non può che essere sbagliato, partendo dal presupposto che non sappiamo come si sia formata la prima cellula>>
<<Se l’evoluzione è corretta deve spiegare anche come si è formata la vita, non solo come si è evoluta>>
e così via…
e simili…
Anzitutto, chi fa queste affermazioni dimostra di non sapere cosa sia l’evoluzionismo, confondendolo con l’abiogenetica, e poi anche di non conoscere l’abiogenetica o in generale il metodo scientifico.
Alle volte confonde anche il termine “scienza” e non ne parliamo della confusione spesso associata al termine teoria.
Cominciamo con una affermazione, che poi giustificheremo: non serve sapere come si sia formata la cellula, cosa che peraltro non è uno scopo dell’evoluzionismo ma della abiogenetica, per stabilire (in ogni caso) che essa sia avvenuta per via chimica.
Che la vita sia compatibile con la chimica è evidente: se così non fosse, anche da vita non potrebbe prodursi vita. La vita compone la vita a mezzo di reazioni chimiche.
Capiamo meglio come mai si ritiene chimica l’origine della vita:
Anzitutto, ricordiamo qualche base del metodo scientifico, In assenza di altre specifiche prove il principio di parsimonia induceva quella chimica la spiegazione più valida.
Come si è proceduto? Analizziamo schematicamente il processo che ha portato alla deduzione e prova scientifica. In origine, si è teorizzato che, in virtù del principio di parsimonia, se la vita non è sempre esistita e prima di essa vi era materia che non possiamo classificare già come vita, allora la teoria più parsimoniosa doveva essere quella chimica. Poi, si è ritenuto che se l’origine della vita fosse stato di tipo chimico, allora le necesarie prime reazioni sarebbero dovute avvenire molto tempo prima della comparsa della vita macroscopica, quindi in forma microbica: ergo le prime forme di vita avrebbero dovuto essere microbiche e molto antiche e non ci sarebbe dovuta essere alcuna forma di vita precedente più evoluta.
Si presunse, poi, che le prime forme di vita dovessrro, per questo, essere emerse in ambienti molto antichi e stabili, dove le condizioni erano favorevoli alla vita. Questi ambienti avrebbero potuto includere zone idrotermali, sedimenti marini profondi o rocce vulcaniche che potrebbero aver fornito le condizioni necessarie per la vita microbica.
Le rocce sedimentarie antiche, che risalgono a miliardi di anni fa, sono uno degli principali canditati e ciò fu adeguatamente osservato.
Queste rocce possono conservare tracce di vita sotto forma di fossili microbici, strutture sedimentarie biogeniche (come gli stromatoliti) o biomarcatori chimici. Le formazioni rocciose ben conservate sono spesso trovate in aree geologicamente stabili, come gli scudi continentali (es. lo Scudo Canadese, l’Australia Occidentale, ecc.).
Le prime forme di vita avrebbero probabilmente formato biofilm e altre strutture che possono essere conservate nel tempo. Gli scienziati cercano quindi rocce che possano aver contenuto tali strutture, ad esempio attraverso l’analisi di stromatoliti, che sono strutture stratificate create da comunità microbiche.
La vita lascia impronte chimiche specifiche che possono essere rilevate miliardi di anni dopo. Gli isotopi di carbonio, per esempio, possono indicare attività biologica. Biomarcatori chimici, come particolari molecole organiche che possono essere associate a membrane cellulari o altre strutture biologiche, sono cruciali per identificare la presenza di vita passata.
Gli scienziati, usando la conoscenza delle attuali comunità microbiche estreme (come quelle che vivono in ambienti estremofili) hanno così fatto ipotesi su dove avrebbero potuto essere esistite simili comunità nel passato.
Quindi, hanno cercato – e ne cercano ancora ed a volte ne trovano – tracce di vita in ambienti antichi che assomigliano a quelli abitati dai microbi oggi, come sorgenti idrotermali o ambienti acidi.
In questo modo gli scienziati hanno previsto dove cercare le tracce di vita antica combinando la conoscenza delle condizioni ambientali necessarie per la vita, le caratteristiche delle rocce antiche ben conservate, e gli strumenti chimici e isotopici per rilevare biomarcatori che possano indicare attività biologica passata.
Si è quindi cercato traccia di forme di vita antiche e microbiche, si è riusciti a trovare tracce di tale vita microbica e datata in modo molto antico.
La prima scoperta ha avuto una datazione di 3.5 miliardi di anni, mentre più recentemente se ne sono trovate di 4 miliardi di anni.
RICAPITOLANDO: osservazione, teorizzazione, rispetto del principio di parsimonia, deduzione, sperimentazione e anche possibilità di replica. A ciò studio, pubblicazione e confronto alla pari, con replica ottenuta anche nel confronto. Un perfetto metodo scientifico.
Ovviamente, sarebbe utile e bello, oltre che scopo della abiogenetica, scoprire il “come” e la ricerca scientifica non si ferma. Non è finalizzata solo a queste 4 cavolate…
… lo scopo è la conoscenza!
Altra stupidaggine è <<Ma hanno dovuto inventarsi che la vita sia giunta dallo spazio, per giustificare la non conoscenza del come si sia formata sulla Terra>>.
Ad oggi l’origine chimica è sempre la posizione scientifica. Ora, oggetto di studio è scoprire l’esatta modalità. Ma per farlo sarebbe utile capire anche DOVE sia avvenuto! E la ricerca ci ha portato ad osservare che laddove pensavamo che la sola Terra fosse un luogo possibile sbagliavamo: esistono sia possibilità varie su cui si ricerca qui sulla Terra che la consistente possibilità che si sia formata al di fuori di essa. Ed anzi, lo studio in tal senso ha portato numerosi avanzamenti di conoscenza:
La ricerca sull’origine della vita, infatti, è un campo in continua evoluzione e negli ultimi anni ci sono stati diversi progressi significativi.
1. Chimica Prebiotica e RNA
- Ipotesi del Mondo a RNA: Questa strada percorrre la derivazione dell’RNA per formazione spontanea in modo prebiotico. E’ una ipotesi in via di studio: sostiene che l’RNA, una molecola capace di immagazzinare informazioni genetiche e catalizzare reazioni chimiche, potrebbe essere stata fondamentale nelle prime fasi della vita. Recenti studi hanno scoperto nuove vie chimiche che potrebbero spiegare come l’RNA si sia formato spontaneamente in condizioni prebiotiche sulla Terra primordiale.
- Formazione di nucleotidi: Ricerche recenti hanno mostrato che i nucleotidi (i mattoni dell’RNA) potrebbero essersi formati in modo abiotico in condizioni plausibili della Terra primordiale. Questi studi hanno esplorato come semplici molecole organiche, esposte a condizioni specifiche (come la radiazione UV o cicli di umidità e secchezza), possano assemblarsi per formare nucleotidi.
2. Origine in Ambienti Estremi
- Sorgenti Idrotermali: Le sorgenti idrotermali sul fondo dell’oceano sono considerate uno dei luoghi più probabili per l’origine della vita. Nuove scoperte hanno rafforzato questa ipotesi, mostrando che questi ambienti possono sostenere reazioni chimiche complesse che potrebbero portare alla formazione di molecole organiche complesse.
- Vita su Minerali e Superfici: Si sta esplorando il ruolo delle superfici minerali come catalizzatori per la formazione di molecole biologiche. Alcuni minerali potrebbero aver fornito la struttura necessaria affinché molecole semplici si organizzassero in strutture più complesse.
3. Sistemi Chimici Autoriproducenti
- Metabolismo Prebiotico: Gli scienziati stanno studiando come i primi cicli metabolici possano essersi auto-organizzati in assenza di enzimi. Recenti esperimenti hanno dimostrato che alcuni cicli chimici potrebbero essersi avviati spontaneamente in condizioni prebiotiche, suggerendo che il metabolismo potrebbe aver preceduto la genetica.
- Vescicole e Protocellule: Un altro filone di ricerca riguarda la formazione di vescicole lipidiche che possono racchiudere molecole organiche, creando così ambienti isolati simili a protocellule. Queste strutture avrebbero potuto proteggere e concentrarsi molecole chiave, facilitando le prime reazioni chimiche biologiche.
4. Panspermia e Origine Extraterrestre
- Esplorazione di Altri Pianeti: La ricerca di vita su Marte, nelle lune di Giove (come Europa) e Saturno (come Encelado) sta dando nuova linfa all’idea che la vita possa essere emersa altrove e poi essere stata trasportata sulla Terra. Le missioni spaziali in corso e pianificate cercano di trovare segni di vita passata o presente, che potrebbero fornire indizi su come la vita è iniziata anche sulla Terra.
- Meteoriti e Molecole Organiche: Gli scienziati hanno trovato molecole organiche complesse in meteoriti che si sono schiantati sulla Terra, suggerendo che alcuni degli ingredienti della vita potrebbero essere arrivati dallo spazio.
5. Sintesi di Vita in Laboratorio
- Vita Sintetica: I ricercatori stanno facendo progressi nella sintesi di forme di vita artificiale in laboratorio. La creazione di protocellule in grado di svolgere funzioni vitali di base è un passo avanti per comprendere meglio come la vita potrebbe essere emersa spontaneamente.
- Enzimi Artificiali: Sono stati creati enzimi sintetici che imitano quelli naturali, fornendo un modello per studiare le reazioni chimiche fondamentali della vita e come potrebbero essersi evolute.
Queste aree di ricerca stanno fornendo nuove prospettive su come la vita possa essere emersa dalla chimica prebiotica e stanno avvicinando gli scienziati alla comprensione dei processi che hanno portato all’origine della vita sulla Terra.
Tuttavia, queste sono strare in via di sviluppo e nessuno scienziato degno di questo nome le proporrebbe come spiegazioni definitive o comunque come teorie accreditate di tipo scientifico.
La scienza non è un libro già scritto e finito, ma è un cantiere aperto. La questione rimane complessa e aperta, e ogni nuova scoperta porta con sé ulteriori domande e sfide.
Ma ad oggi resta invece un modello scientifico accreditato che la vita sia null’altro che una organizzazione specifica, secondo una serie di possibili schemi, di materia ordinaria.
E non si tratta di una affermazione opinabile: è una cosa provata, ovviamente con metodo scientifico.
Inoltre, sarebbe anche ora che si smettesse di confondere l’abiogenetica con l’evoluzionismo.
Chi tutt’oggi utilizza l’argomentazione della mancanza della specifica conoscenza della “esatta reazione chimica con cui si sia formata la prima forma di vita” come prova della non validità dell’evoluzionismo è ignorante e si dimostra tale (o è in malafede) su “cosa è l’evoluzionismo”, “cosa è l’abiogenetica”, “che prove si hanno e come si è studiato” e persino “cosa sia la scienza”.