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Il Problema del Male e l’amico apologeta: Dio, Teodicea e la Logica Smarrita

Dimaurizio

Set 29, 2024

Qui il video in risposta all’amico apologeta che mi ha invitato al confronto su dei punti critici del problema del male e dell’ateismo.
E di seguito l’articolo – scritto in toni graffianti – che tratta lo stesso tema.
Si può guardare o meno (opzionale) l’uno e/o l’altro.

Veniamo alla sfida
Ciao a tutti, razionalisti, scettici e… devoti che si sono persi e sono finiti qui per sbaglio. Oggi ci buttiamo a capofitto in uno dei temi più caldi (e non nel senso di una pizza appena sfornata): il problema del male.

La questione è semplice: se Dio esiste ed è onnipotente, onnisciente e buono, allora perché il mondo fa così schifo a volte?
Eh già, sto parlando del classico paradosso di Epicuro, noto da migliaia di anni, eppure sempre sorprendentemente ignorato da chi preferisce la comodità di una fede non disturbata dai fatti.

Di recente, un amico apologeta ha tentato di rispondere ad alcune mie osservazioni sulla teodicea, il tentativo di giustificare l’esistenza di un Dio buono nonostante il male dilagante. Ora, io capisco il tentativo: difendere un amico è nobile, ma quando l’amico è un essere onnipotente che lascia che i bambini muoiano di cancro, forse è meglio farsi due domande in più.

(Spoiler: Dio non compare nei commenti per difendersi.)


Il Paradosso del Male: Dove Sta il Buono in Tutto Questo?

Il nostro amico apologeta parte sostenendo che il mio attacco non deriva da un senso innato di giustizia, ma da una sorta di “bleff” (sì, con due f) razionalista.

Secondo lui, io avrei in testa un’idea assoluta di giustizia che utilizzo per mettere in crisi la credenza in Dio. Beh, se fosse così semplice mi sarei candidato a Miss Universo, proponendo la “pace nel mondo” come soluzione definitiva.

E invece NO… la mia critica si basa su un problema puramente logico. Vediamo se riesco a spiegarmi meglio: Dio, nelle principali religioni monoteiste, è onnipotente (può fare tutto), onnisciente (sa tutto) e buono (vuole il bene delle sue creature).
Bene. Ma allora, caro Dio, perché non fermare il cancro nei bambini? … Ah, giusto, mi dirai che i disegni del Signore sono imperscrutabili… ma se è così imperscrutabile, non è che ci stai prendendo un po’ per il culo?

Ecco il punto: anche assumendo un concetto di male soggettivo (di cui il razionalismo si fa portatore), per un Dio buono che ama le sue creature, il loro male sarebbe comunque male per Lui.

Anche per un’entità divina – così definita – dovrebbe essere un problema vedere le sue amate creature soffrire. E quindi, se questo Dio è buono e può tutto, perché non fa nulla?

Se Dio non interviene, abbiamo un bel problemino LOGICO.

Non serve nemmeno tirare in ballo emozioni o un concetto di giustizia assoluta.

Non sono io che pretendo la perfezione morale: siete voi credenti che dite che Dio ama tutti.
Allora se ci ama, faccia qualcosa. E se non lo fa, la contraddizione è logica, non emotiva.


La Verità Non Risplende di Luce Propria (e Meno Male)

L’amico apologeta poi ci tiene a sottolineare che, in una visione atea, anche la verità finirebbe per “farne le spese” e qui mi sale un nodo in gola: Oh, che peccato, povera verità, nessuno che la porti più fuori a cena…
Ma davvero credete che la verità abbia bisogno di un fondamento ontologico eterno? La verità è ciò che “funziona“, o meglio ciò che corrisponde alla realtà (anche in relazione ad un qui ed ora).
Non ha bisogno di essere eterna e risplendente come un raggio divino: è solo il frutto della nostra capacità di osservare e pensare in modo critico.

E sì, lo so, questo potrebbe sembrarti freddo e meccanico, ma (dato che stiamo analizzando razionalmente questi argomenti) la verità non ha bisogno di essere accogliente!
Non si preoccupa di come ci sentiamo a riguardo.
È semplicemente lì, come il fatto che il gelato si scioglie se lo lasci fuori dal freezer (e no, non è un miracolo). Se nuove evidenze emergono, siamo pronti a cambiare idea, ed è proprio questo che rende la scienza così potente: la capacità di correggersi.
Dio, d’altro canto, ha questa tendenza a fare sempre le cose in modo misterioso.

E riguardo al libero arbitrio, ti prego di non confonderlo con “una magia misteriosa che esula dalle leggi fisiche”. Anche in una realtà deterministica, possiamo essere “liberi” nel senso che le nostre azioni sono causate dalle forze interne che ci definiscono, non da pressioni esterne. E sarebbe alquanto contraddittorio affermare che le nostre azioni siano indipendenti da tutto (che suona molto vicino a “magia”) e allo stesso tempo attribuircele come nostre scelte. No grazie, meglio evitare la contraddizione.


Confortare le Masse o Dire la Verità? Dilemma da Sofista

Poi l’apologeta sembra quasi implorarmi di non rovinare il conforto che alcune persone trovano nella fede. Beh, guarda, capisco che ci siano credenti che trovano pace nell’idea di un Dio che li ama, ma c’è un piccolo problema qui: la verità.

Credere che una cosa sia vera solo perché ti fa stare meglio è pericolosamente simile a un bambino che crede che il mostro sotto il letto non esista solo perché la mamma gli dice così. È confortante? Certo. È vero? Eh, quello è un altro discorso.

Se uno decide di vivere nella sua bolla di conforto, benissimo, ma la mia priorità rimane la verità. E non scelgo per gli altri! Discuto con chi lo desidera,chi vuole entrare in confronto!
Mi chiedo: se tu sapessi che una persona cara vive in una menzogna che la fa star meglio ma stesse cercando di capire se è vero ciò in cui crede, non penseresti che abbia il diritto di conoscere la verità, ove possibile? Forse sì, ma la verità richiede coraggio e un po’ di schiettezza. Qualcosa che, ahimè, la fede raramente incoraggia. Ma io – di mio – mai andrò a costringere ad ascoltare i miei discorsi a qualcuno che non lo desidera: io sono qui per coloro che vogliono cooperare davvero per cercare la verità!
Detta così, se tu fossi davvero come dici, un razionalista dovremmo essere colleghi!


Il Male nel Mondo: Fingiamo O No?

E qui arriva la parte più… “divertente”. L’amico apologeta accusa i non credenti di “fingere” uno scandalo per il male nel mondo solo per mettere in difficoltà i credenti. Fingere? Io non devo fingere nulla. Il male è reale. Le sofferenze sono reali. E non è il male che mi turba, è il tentativo di far quadrare il cerchio tra un Dio benevolo e onnipotente e il male che dilaga come un’influenza in un asilo.

Se c’è uno scandalo, è quello della contraddizione logica. Non sto cercando di fare dispetti ai credenti, ma di far notare che l’idea di un Dio onnipotente, onnisciente e buono non regge quando osserviamo la realtà. Questo non è un esercizio retorico, è semplicemente la conclusione che si arriva analizzando i fatti.


Conclusione: Non È Una Questione di Emozione, Ma di Logica

Amici, la questione del male non è solo emotiva. È, prima di tutto, una questione di logica. Se Dio esiste ed è come ce lo raccontano, la sua assenza d’azione di fronte al male è una contraddizione troppo grande per essere ignorata. Se credi in Dio e riesci a far quadrare la cosa, buon per te. Ma se sei come me, e preferisci i fatti e la logica, sai già dove si va a parare.

Ricorda: credere a qualcosa solo perché è confortante è il modo migliore per ingannare sé stessi. Preferisci una dolce bugia o una verità che, anche se fredda, ti dà strumenti per affrontare il mondo? Io so da che parte sto.

Se vuoi approfondire, guarda il video qui sotto. Se no, almeno ora hai letto l’articolo. Lasciami un commento, una domanda o un insulto ben articolato (ma solo se razionale, per favore). Ci vediamo al prossimo giro, e come sempre… stay rational!

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