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LE “CONFERME SCIENTIFICHE” DELLA VERGINE DI GUADALUPE

Dimaurizio

Nov 16, 2024

La scienza è uno strumento potente per comprendere il mondo, ma spesso viene distorta per sostenere narrazioni che nulla hanno a che fare con il metodo scientifico. Tra queste, spiccano le presunte “conferme scientifiche” sui miracoli associati alla Vergine di Guadalupe. Da anni circolano storie che attribuiscono al famoso mantello proprietà uniche e inspiegabili, come pigmenti non terrestri, immagini riflesse negli occhi e resistenza sovrumana del tessuto.

Queste affermazioni, però, resistono solo in un ambiente privo di verifica critica. Quando sottoposte al vaglio del metodo scientifico, si dissolvono rapidamente, rivelando l’assenza di basi solide. Perché, allora, continuano a essere propagandate come “verità scientifiche”?

In questo articolo, analizzeremo alcune delle teorie più diffuse – inclusi gli studi di presunti esperti e le fantomatiche analisi della NASA – e ne sveleremo l’infondatezza. Non c’è nulla di male nel credere ai miracoli se si tratta di un atto di fede personale, ma spacciarli per scienza è non solo disonesto, ma anche un insulto al rigore e alla razionalità.

Pronti a sfatare qualche mito? Partiamo.

Cominciamo con colpo duro: Non esistono conferme scientifiche a supporto delle affermazioni miracolose sull’immagine della Vergine di Guadalupe, come il battito cardiaco, la dilatazione delle pupille o l’uso di pigmenti non terrestri. Le analisi disponibili sono perlopiù basate su interpretazioni personali e, in molti casi, provengono da soggetti o istituzioni legati ad ambienti religiosi che potrebbero avere motivi per sostenere tali narrazioni.

E come l’avrebbero dimostrato?

Studi spesso citati:

  1. Adolfo Orozco: Ricercatore presso l’Università Nazionale Autonoma del Messico, ha condotto studi sul mantello di Guadalupe, sostenendo che il tessuto abbia proprietà uniche, come una durata eccezionale nonostante le condizioni ambientali sfavorevoli.
  2. Philip Callahan: Biofisico ed entomologo, ha esaminato l’immagine utilizzando tecniche a infrarossi, suggerendo che alcune parti dell’immagine non mostrano tracce di pennellate, indicando una possibile origine non umana.
  3. José Aste Tonsmann: Ingegnere peruviano specializzato in elaborazione digitale delle immagini, ha affermato di aver identificato riflessi di figure umane negli occhi della Vergine, interpretati come le persone presenti al momento dell’apparizione.

Ora, NESSUNO (proprio nessuno, controllate) di questi studi è stato pubblicato su riviste scientifiche sottoposte a revisione paritaria, il che ne limita l’affidabilità al pari delle pubblicazioni di Corrado Malanga (ed anche meno). La attendibilità scientifica, la stessa scientificità delle affermazioni, deriva dal confronto paritario, dal metodo di studio e dai risultati di questi.

E, sulla base dei metodi usati, tutti questi soggetti sono stati oggetto di critica scientifica da parte della comunità scientifica. Non un solo studio ha ottenuto un riscontro positivo.
Possiamo dire solo, a suo favore, che dei tizi hanno sostenuto che sia così.
E di contro che gli studi sono stati confutati e criticati dalla comunità scientifica.

Le conclusioni di Adolfo Orozco sono state criticate per mancanza di rigore scientifico e per possibili bias dovuti alla sua fede religiosa.

Philip Callahan non ha fornito prove sulla base del metodo scientifico, ma in compenso è noto il suo coinvolgimento in studi su fenomeni paranormali (inconcludente ma che lui promuove come risolutivo).

Le conclusioni di José Aste Tonsmann, poi, sono state criticate per l’uso di tecniche di ingrandimento estremo che possono generare artefatti e per la mancanza di conferme indipendenti.

Eccoli gli “studi scientifici sulle verità sacre della Vergine di Guadalupe”… Ovviamente, siete liberi di crederci, se proprio ci riuscite.


E LE PRESUNTE ANALISI DELLA NASA?

Un’altra delle bufale più diffuse è l’idea che la NASA abbia certificato caratteristiche miracolose dell’immagine della Vergine di Guadalupe. Anche qui, la verità è ben diversa.

1. Pigmenti non terrestri

Si afferma che la NASA avrebbe scoperto pigmenti sull’immagine non presenti sulla Terra. Tuttavia, non esiste alcun documento o studio ufficiale della NASA che riporti tali affermazioni. Questa idea è nata in ambienti apologetici senza alcun riscontro verificabile.

2. Durata del tessuto

Un’altra leggenda riguarda la presunta “certificazione” della NASA che il tessuto del mantello sia indistruttibile. Anche questa affermazione è priva di fondamento. La NASA non si è mai occupata del mantello, e l’unica fonte di questa storia è Adolfo Orozco, che non ha mai pubblicato i suoi risultati su riviste scientifiche.

3. Riflessi negli occhi

La teoria che i riflessi negli occhi della Vergine contengano figure umane presenti al momento dell’apparizione è spesso attribuita a studi della NASA. Tuttavia, l’origine di questa teoria è esclusivamente legata a José Aste Tonsmann, il cui lavoro non è mai stato verificato da altri scienziati.

Perché queste affermazioni sono infondate?
  • La NASA si occupa di esplorazione spaziale e astrofisica, non di reliquie religiose.
  • Non esistono pubblicazioni peer-reviewed che colleghino la NASA al mantello di Guadalupe.
  • Il nome della NASA viene spesso usato impropriamente per conferire un’apparenza di autorevolezza a teorie pseudoscientifiche.

CONCLUSIONE

Le presunte “conferme scientifiche” sull’immagine della Vergine di Guadalupe si basano su una combinazione di studi non verificati, interpretazioni personali e, in molti casi, bufale palesi. Non esiste alcuna analisi condotta con rigore scientifico che supporti le affermazioni miracolose, e tutte le teorie citate sono state criticate o confutate dalla comunità scientifica.

Se volete credere a queste narrazioni, siete liberi di farlo, ma non spacciatele per scienza.

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