• Dom. Mar 9th, 2025

L’apologeta dilettante (“dilettante” è parte della sua definizone autonoma su YouTube, non è una mia deduzione)Billy Blues propone una serie di argomentazioni sulla supposta ragionevolezza della fede.
A tal proposito ho voluto trascrivere e rispondere ad alcune sue affermazioni qui per iscritto.
Successivamente, proporrò un video riassuntivo (che magari segnalerò anche qui in una modifica a questo articolo).
Di seguito il video di Billy (a cui darò qui risposta) nell’articolo

Ciao Billy, ti rispondo qui. Riprendo le tue affermazioni (che trascrivo) e do risposta. Poi con calma farò un video di risposta sul tema.
Partiamo da ciò che affermi
La fede Cristiana è razionale ovviamente Molto dipende dal significato che diamo al termine razionale”
Si, ma quando lo domandiamo il senso a cui vogliamo far riferimento è “razionale” ossia che l’affermazione sia corretta dal punto di vista del ragionamento inteso corretto secondo quella logica che chiamiamo “logica razionale”, che in questo caso applichiamo al campo ontologico.
“il termine più giusto è ragionevole la fede Cristiana è “ragionevole”

E concorderei! Il fatto è che “ragionevole” significa che “appare corretto il ragionamento per chi lo trova giusto”, non che sia razionalmente corretto.
Anche per un folle che pensa di poter volare sbattendo le mani e lanciandosi dal quarto piano, l’idea è ragionevole. La ragionevolezza è totalmente soggettiva, la razionalità NO: per me non è ragionevole che possa volare, per lui si… mentre razionale non lo è, PUNTO!
Che poi lui lo accetti e lo ammetta o meno, o insista a dire che è razionale è cosa diversa.
“L’universo esiste. Abbiamo due possibilità.
O in qualche modo l’universo è eterno, oppure esiste un ente eterno che lo ha creato.

In realtà le possibilità sono molte di più.

  • E’ eterno nel senso che il tempo è infinito e l’universo o la realtà fisica esistono da sempre
  • E’ eterno nel senso che occupa tutto il tempo, condizione anche di “non eternità” in cui il tempo è delimitato (quantomeno alla origine) e l’universo inizi con il tempo: è sempre esistito nel tempo e non necessita di causa
  • Il tempo è eterno e l’universo NO, inteso come la struttura prodotta dal BIG-BANG (o simili)… in tali condizioni abbiamo una quantità enorme di possibilità che giustifichino l’universo.
    Il principio di Lavoiser, per esempio, non ha valore in sistemi aperti o non chiusi od isolati come il nostro. Inoltre anche in essi sappiamo che è limitato: abbiamo conferma dall’effetto Casimir dell’emersione di particelle (che chiamiamo virtuali) dal vuoto quantistico. Ecc…
  • L’universo può essere emerso da fluttuazioni quantistiche
  • L’universo può essere il risultato di una quantità sterminata di possibili cause, che non c’è problema né a ritenere una catena infinita (eterne) o a ritenerle incausate, ma immanenti
    ecc.
    Siamo davanti ad una quantità enorme di possibili descrizioni. Non c’è motivo di complicare il modello. Complicarlo rende improbabile le conclusioni.
    Ma supponiamo ci sia una causa (che è una delle ipotesi) tu dici
    Questo ente creatore è quello che comunemente chiamiamo Dio.
    Possiamo chiamarlo come vuoi, ma sarebbe semplicemente una causa.
    Non possiamo attribuire ad esso con necessità (ossia dovuta, ossia probabile) delle caratteristiche di volontà, di personificazione (un ente dotato di volontà creatrice ) e mi permetto anche di obiettare sul concetto stesso di CREAZIONE, un concetto di invenzione umana che non ha mai avuto alcuna misurazione nella storia: ossia non esiste una evidenza che si possa parlare di “creazione”: un concetto che implica un ente creatore che produce qualcosa dal vuoto o nulla.
    La creazione necessita di una causa. L’emersione invece senza causa di particelle virtuali no. Quella non è una creazione. E peraltro non necessita di un ente creatore, men che meno volontario. Sono plausibili in certi contesti enti che causano, ma non che creano.
    “Ora, concordo sul fatto che sia impossibile dimostrare con la certezza del 100% che l’universo sia stato creato da un ente razionale e dotato di volontà. Ma è anche vero l’esatto contrario.
    Si ma il problema è la PROBABILITA’: un ente pre-universo (che già non sappiamo se c’è), che sia “razionale” (altra carattestica che complica all’infinito la definizione), che con un obiettivo preciso attua la “creazione” (concetto senza riscontro empirico nella storia attuato da questo ente), e la complessità schizza alle stelle…
    Tra il dire semplicemente che non c’è e il dire che invece c’è tutto questo… ahimè è la complessità che fa la differenza, il che si traduce nella probabilità che l’asserzione sia vera. E l’ago della bilancia (razionalmente parlando pende dal lato della non esistenza).
    Non abbiamo nessuna prova che questo universo possa essere eterno.
    Anzi, l’esistenza del Big Bang presuppone che questo universo non sia eterno.

    Il big-bang non ci dice COME NASCE l’universo ma in che condizioni era 13.8 miliardi di anni fa. E’ molto diverso. Dire che nasca e che prima non vi fosse nulla ma esistesse il tempo è già tanto di piu, senza contare tutte le altre possibilità.
    L’ateo potrebbe obiettare che la causa del Big Bang siano le fluttuazioni quantistiche
    Non l’ateo, ma modelli come la teroia dell’Universo dal vuoto quantistico, di Edward Tryon o la Cosmologia dell’inflazione o il Modello di Hartle-Hawking o il Modello di Vilenkin (tunneling quantistico) o alcuni modelli di gravità quantistica, o la teoria degli Universi ciclici (che prevede la nascita tramite fluttuazioni),
    e – sebbene non siano confermati definitivamente – a dispetto di ipotesi a caso come l’idea del tutto arbitraria di un ente personale che “crei” (concetto senza conferma empirica di esistenza) l’universo, questi modelli sono coerenti con alcune osservazioni cosmologiche (come la radiazione cosmica di fondo e la distribuzione delle galassie), ma sono ancora oggetto di dibattito e sviluppo. L’origine dell’universo è un problema ancora aperto, e nessun modello ha raggiunto un consenso definitivo.
    Ma c’è differenza tra l’osservare che determinate spiegazioni forniscano una descrizione coerenti con molte osservazioni mentre un’altra che teorizza addirittura arbitrariamente delle entità e delle caratteristiche non abbia nemmeno indirettamente conferme.
    Completando quanto dicevi
    L’ateo potrebbe obiettare che la causa del Big Bang siano le fluttuazioni quantistiche, ma allora si porrebbe sempre lo stesso problema.”
    Ti ho appena spiegato che non è così.
    “Queste fluttuazioni quantistiche che hanno causato l’universo sono eterne?
    Premettendo che le fluttuazioni quantistiche non solo non necessitano di causa ma nemmeno si può parlare di generazione… lo abbiamo persino misurato.
    Andando indietro con le cause, qualcosa di incausato ed eterno, o per essere più precisi, atemporale, deve esistere per forza.
    A parte che no, ma comunque non necessariamente (cosa che complica il modello) qualcosa che ragioni razionalmente, sia pensante, o voglia qualcosa, addirittura ami… ecc…
    Quindi non possiamo escludere nemmeno da un punto di vista scientifico l’esistenza di un ente creatore che comunemente chiamiamo Dio”
    A parte che non è affatto tra le ipotesi più plausibili, ma anche fosse come detto sarebbe solo una causa immanente e non vedo perché “pensante”, ossia come le fluttuazioni quantistiche
    anche perché dal punto di vista scientifico e matematico non sappiamo nulla prima dei 10 alla meno 43 secondi successivi al Big Bang.
    Il che ci dice anche che il Big-Bang non ci indica, peraltro affatto, un INIZIO dell’universo ma solo una condizione in cui eravamo 13.8 miliardi di anni fa.
    Poi, non ho capito come, passi alla conclusione che questo Dio c’è e ti poni il problema della rivelazione
    Se esiste un creatore si deve essere rivelato nella storia dell’umanità, altrimenti tale creazione non avrebbe alcun senso.
    Ma forse non lo avrebbe per te.
    Io potrei essere un dio per una formica, ma non sento il bisogno di rivelarmi a loro.
    Forse non avrebbe senso se lo scopo dell’universo o di Dio fosse quello di farci sapere che è li! E in tal caso si, sarebbe insensato (LUI) se non si facesse notare…
    Ma è un “SE” grande come il buchetto che c’è a Meteor Crater, in Arizona.
    Ovviamente non possiamo dimostrare scientificamente che la creazione abbia un senso, ma nemmeno che non ce l’abbia.
    Non sappiamo nemmeno se: è mai avvenuta, se il concetto in se sia sensato, se esiste questo fenomeno, se… Il che (sempre li) complica il modello.
    Per un cristiano l’evento fondamentale che rivela la vera natura di Dio ed il fatto che il creatore dell’universo voglia vivere una relazione d’amore con le sue creature è certamente la risurrezione di Gesù, che viola tutte le leggi fisiche del nostro universo.
    No, non è vero. Una resurrezione per quanto apparentemente contro la logica lo è meno della esistenza in se di Dio o di altre cose. Anzi, alla luce dell’idea di essere macchine biologiche, una resurrezione non differisce – in linea di principio – da una riparazione di una auto che chiunque pensava fosse destinata alla rottamazione.
    Ma ricordo che se esiste un creatore dell’universo, allora avrebbe creato tutte le leggi fisiche e non avrebbe nessuna difficoltà a violarle.
    Ma infatti non ho mai capito come si possa vedere un “mistero della fede” in questo o altro come il parto verginale di Maria, a cui tanti cristiani credono, per un dio onnipotente… quando a momento potremmo noi Oggi ingravidare e far partorire una donna senza violarle l’imene.
    Ma il cristiano crede alla risurrezione e perso la fede? Andiamo ad analizzare i racconti evangelici. Pietro rinnega Gesù non sulla base di minacce di tortura o di promesse di inestimabili ricchezze, ma davanti a qualche anziana e qualche donna incontrati casualmente mentre seguiva Gesù dopo il suo arresto.
    Successivamente però sia Pietro che gli altri apostoli diventano infaticabili testimoni della risurrezione di Gesù. Come mai l’atteggiamento di Pietro e degli altri apostoli è cambiato completamente? Per un cristiano è successo qualcosa, cioè la risurrezione di Gesù.

    Eh, Billy, ma premesso che non abbiamo conferme storiche, se non attraverso la stessa tradizione cristiana, delle effettive torture fatte ai martiri… anche dandole per vero, indicherebbe solo che queste persone CREDEVANO a quanto detto.
    Lasciamo perdere l’episodio evangelico di Pietro, che è tipico della metrica biblica (anche il suo dubitare DOPO CHE CAMMINA SULL’ACQUA): deve dubitare per mostrare al mondo le conseguenze del dubbio, della fede che vacilla.
    Che poi la gente, nella storia, si sia fatta ammazzare (eventualmente si avvenuto) è solo conseguenza di credere nella dottrina. E non serve che la resurrezione SIA AVVENUTA: ti faccio notare che tutt’oggi alcuni terroristi islamici si fanno esplodere in nome di Allah.
    Immagino le critiche degli atei che ascolteranno questo mio breve video, che diranno che non ho dimostrato né scientificamente né matematicamente un bel nulla, ma ho esposto alcuni argomenti ragionevoli a favore della fede cristiana ed ho dimostrato che l’esistenza di Dio” ESATTO: ragionevoli, ossia corretti nel ragionamento per chi ci crede (tu o un altro che ci crede) ma irrazionali, ossia scorretti sulla base del corretto modo di ragionare.
    Dio non ha nulla a che vedere con l’esistenza di Babbo Natale, degli unicorni rose e dei draghi, che non possono vantare alcun ragionamento a favore della loro esistenza.
    Ma non è vero! Se stiamo su queste basi, o anche alziamo un po’ l’asticella possiamo tranquillamente giustificare la fede in questi!
    Un’altra grave fallacia atea è quella che se il cristiano non riesce a dimostrare l’esistenza di Dio allora certamente non esiste.
    Falso! Qualcuno può pensarla così, ma la questione non è essere genericamente atei ma atei razionali. Io sono un razionalista, quindi antepongo la razionalità e dove questa mi porta. Il problema, semmai, è per alcune definizioni di Dio come quello biblico, che viola in molte parti le leggi della logica… il che implica che sulla base della logica razionale sarebbe inesistente. E una affermazione è sempre in relazione a premesse e/o logiche. Pertanto razionalmente si afferma essere, in certi casi impossibile. Per il resto enormemente improbabile.
    Chi afferma con la sicurezza del 100% che Dio non esiste deve portare delle prove o dei ragionamenti, discorso che non vale perché semplicemente dubita dell’esistenza di Dio.
    Penso di aver risposto.

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