Spesso mi è capitato di parlare della questione della scelta di fede. E diverse volte ho rimarcato questo punto: credere non è una scelta. E’, piuttosto, una condizione indotta da fattori che agiscono sulla nostra natura e dunque determinata. Se ci pensate io non posso scegliere di credere in Dio proprio come non posso scegliere di credere di saper volare: per quanto io possa dire che “scelgo di credere di saper volare” mi guarderò bene dal lanciarmi dalla finestra, perchè so bene che sto solo dichiarandolo ma so di non saper volare e non posso davvero operare una azione volontaria che mi convinca del contrario. E’ come la fame: io posso agire perchè mi venga fame (digiunare, andare a correre, ecc), ma non posso scegliere di avere fame a comando. Posso mangiare, certo, posso mangiare anche se non ho fame. Ma se non ho fame non posso indurmi la sensazione di fame. Stessa cosa per il credere: se non credo posso decidere di approfondire la cosa cercando prove della religione di cui parliamo, magari sperando di trovare qualcosa che mi convinca, ma non posso decidere davvero dicendo “ok credo in Dio” e da quel momento crederci.
